martedì 27 ottobre 2015

STORIA DEI PICENI




I Piceni erano una popolazione italica, stanziata in epoca romana nel Piceno che fu abitato anche dai Petruzi e da gruppi di Liburni.
La civiltà picena sviluppò un importante nucleo abitato nelle basse Marche comprendente un’area sacra che era la più importante nella vita religiosa di quella che ancor oggi, per molti aspetti, rimane una popolazione misteriosa.
Sulla sponda sinistra della foce del Tesino i Piceni costruirono il tempio della loro massima divinità: la dea Cupra, ovvero la dea della fertilità, la grande madre protettrice. Per capire come mai essi si stabilirono in questo posto e quale fu l’importanza del loro insediamento, che costituì il nucleo principale di quella che nel corso dei secoli sarebbe poi diventata la cittadina di Grottammare, non ci si può esimere dal tracciarela storia di questo popolo illustrandone almeno le caratteristiche più importanti. Varie sono le ipotesi avanzate sull’origine dei Piceni che nella prima età del ferro (circa decimo - nono secolo a. C.) occuparono il tratto di costa adriatica compreso tra i fiumi Foglia a Nord e Pescara a Sud e delimitato ad Ovest dagli Appennini

Per gli scrittori antichi (Strabone, Plinio il Vecchio e Festo) avrebbero avuto origine da una migrazione di Sabini: un picchio (picus), uccello sacro a Marte dal quale il gruppo trasse il loro nome, li avrebbe guidati posandosi durante il viaggio sul loro vessillo. Il motivo di questa migrazione sarebbe stato un voto di "primavera sacra": presso le antiche popolazioni era consuetudine offrire agli dei tutti i nati tra il 1° marzo ed il 30 aprile di un anno di carestia o di guerra; gli animali venivano immolati mentre i bambini, una volta raggiunta l’età adulta, partivano alla ricerca di nuove terre in cui stabilirsi e fondare nuove sedi per gli dei nazionali.
Ultimamente alcuni storici hanno messo in dubbio la consuetudine di ritenere i Piceni generati da un’emigrazione dei Sabini. Alla luce dei vari ritrovamenti archeologici è stata avanzata l’ipotesi che questo popolo non sia di derivazione indoeuropea.
Solo in epoca successiva ad esso si sarebbero sovrapposti i Picenti, cioè appunto quelle tribù italiche del gruppo umbro–sabellico cui fanno riferimento gli scrittori classici. Tuttavia altri studiosi - ed è questa oggi l’ipotesi prevalente - non fanno distinzione tra Piceni e Picenti e ritengono, in sintonia con l’antica tradizione, che questo popolo derivi dal grande gruppo etnico degli Umbro–Sabelli. E’ stato così appurato che i Piceni si appropriarono dei territori occupati, non aggregandosi in grandi nuclei (non fondarono mai grosse città), bensì dando vita a piccoli insediamenti, dividendosi e disperdendosi per famiglie e per tribù.
Gli scavi hanno dimostrato come queste tribù si stabilirono principalmente lungo la costa e lungo le vallate dei fiumi che dagli Appennini finiscono in Adriatico. E’ stato notato come l’agglomerato piceno sorgesse sempre nei pressi dei precedenti insediamenti delle popolazioni dell’età del bronzo. Infine è stato rimarcato un ulteriore aspetto di questo popolo: la sua attiva partecipazione agli scambi commerciali, in modo particolare a quelli via mare, con gli altri popoli affacciati sull’Adriatico.
I Piceni in età romana 
Nel 299 a.C. si allearono ai Romani, con i quali vennero più tardi a conflitto, cosicché, sconfitti dopo due anni di lotta, furono in parte trapiantati nella zona tra Salerno e il Sele, che da essi prese il nome di Ager Picentinus.
A eccezione della capitale Asculum (Ascoli) e della colonia greca di Ancona (268 a.C.), che divennero alleate dei Romani, il resto del loro territorio fu annesso dai Romani che vi fondarono numerose colonie quali Hadria (o Hatria, o Atri), Firmum Picenum (Fermo), Castrum Novum Piceni (presso l'odierna Giulianova), Potentia (Potenza Picena) e Auximum (Osimo). 
Nel 295 a.C. Romani, Piceni, Lucani, prevalsero contro Umbri, Etruschi, Sanniti nella storica battaglia di Sentinum, nelle vicinanze dell’attuale Sassoferrato.
Dopo la seconda metà del III sec. a.C. i Romani controllavano l’intera regione e a loro fianco apparivano i contingenti piceni ed Umbri in tutte le battaglie, comprese le guerre puniche dove si distinsero le corti dei Camerti e dei Piceni.
Nel 207 a.C., dopo l’importante battaglia del Metauro, dove le truppe romane sconfissero quelle Cartaginesi guidate da
Asdrubale ( fratello di Annibale), iniziò il processo di romanizzazione dei popoli abitanti le Marche.
La divisione augustea si configurò con il Regio V ( Piceno ) comprendente parte dell’Abruzzo e il Regio VI ( Flaminia ) che andava dal Tevere fino all’Adriatico.
I resti d’epoca augustea sono numerosi: l’Arco di Augusto a Fano, le piscine epuratorie romane a
Fermo, l’Arco di Traiano ad Ancona, la porta Gemina ad Ascoli Piceno, la galleria del Furlo sulla via Flaminia e le rovine delle città Urbs Salvia ( Urbisaglia ), Helvia Recina ( Macerata ) e Faleria .
Dopo lo scompiglio provocato dalle orde barbariche ( V sec. ), nel 568 si giunse ad un nuovo assetto territoriale con i Longobardi dominatori del Piceno e la restante parte dominata dai Bizantini.

sabato 17 ottobre 2015

STORIA DELLE MARCHE E IL SUO TERRITORIO






Storia e territorio della regione Marche
Prima di essere conquistate dall'impero romano, le Marche erano abitate da varie popolazioni: i Galli Senoni a nord, i Piceni al sud, gli Umbri a sud-ovest e i Greci ad Ancona
Durante il Medioevo, i Longobardi occuparono il sud mentre i Bizantini invasero il nord.
Nel tardo Medioevo la nobiltà francese potenziò il suo controllo sulla regione, che poi passò al potere papale.
Il Rinascimento fu per le Marche un epoca di grande splendore (si pensi alla città di Urbino), grazie a nobili famiglie quali quelle dei Malatesta, dei Montefeltro e dei Della Rovere.
Verso la metà del XVI secolo ci fu un tentativo di unire politicamente le Marche e di diminuire il dominio della Chiesa. Questo movimento fu portato avanti prima dalla famiglia degli Sforza e successivamente da quella dei Borgia. Purtroppo però l'iniziativa per l'indipendenza fallì nonostante gli sforzi politici e militari.
Dopo l'estinzione della famiglia Della Rovere nel 1631, le Marche si consolidarono sotto lo stato papale e rimasero sotto il controllo del Vaticano.
Il potere della Chiesa seguì quasi indisturbato sulla regione fino all'unificazione del regno d'Italia, fatta eccezione per un breve periodo di occupazione francese (durante le guerre napoleoniche).


Territorio delle Marche
Il territorio delle Marche è costituito da ben 4 caratteristiche differenti; sulla costa ci sono le lunghe spiagge bagnate dalmare Adriatico, poi, spingendosi verso l'interno, si osservano pianure e colline, fino ad arrivare alle montagne.
Tra le località costiere più interessanti ricordiamo Senigallia con la sua “spiaggia di velluto”, Portonovo e San Benedetto del Tronto.
Le pianure e le colline risentono di un'antica tradizione contadina; le montagne sono spesso impervie e inesplorate e offrono aspetti interessanti da un punto di vista floro-faunistico.
Nelle Marche è possibile assaggiare numerosi ed eccellenti prodotti tipici, tra i quali figurano un'ampia scelta di vini (Verdicchio dei Castelli di Jesi, Rosso Conero, Rosso Piceno, Bianchello del Metauro per citarne alcuni), il miele e molti formaggi.

giovedì 15 ottobre 2015

CHI SIAMO



TRAVEL CONCEPT EVOLUTION nasce per diffondere l’interesse e la curiosità verso la bellezza e l’incanto del nostro territorio ricco di tesori: Le Marche.
Vogliamo promuovere un modo nuovo di intendere e vivere la vacanza, proponendo modalità inedite di fruizione della stessa e innovazione dei suoi contenuti, infatti i nostri pacchetti di viaggio offrono soluzioni uniche e meravigliose.
Gli itinerari da noi organizzati nella nostra terra, propongono mete insolite e affascinanti per quei viaggiatori che amano le emozioni autentiche, che in ogni viaggio ricercano qualcosa di unico e particolare.
La “vacanza attiva”, che rappresenta il presente-futuro dell’industria turistica, non è che il risultato di un nuovo tipo di cliente che pretende di ricavare non più soltanto riposo e distrazione, ma l’espressione di una vocazione/passione attraverso esperienze turistiche memorabili, uniche e irripetibili.
Vogliamo contribuire ad aumentare l’arricchimento e il benessere delle persone che vogliono qualcosa di speciale dal loro viaggio producendo beni turistico-esperienziali ad alto valore aggiunto.
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